‘’L’umanità si divide
in vivi, morti e naviganti’’ (Anacarsi, filosofo greco del VI secolo a.C.) I ferri del mestiere
(Brevi note, frutto di esperienza collettiva e spigolature, per la navigazione sotto costa con piccole barche.)
La scelta della barca
Il Gozzo Il Gozzo è la barca da pesca regina, è presente con piccole differenze (riguardanti soprattutto il dritto di prua) in tutto il Mediterraneo sin dai tempi antichi. Tiene molto bene il mare, è facilmente governabile a remi, è motorizzabile con piccoli fuoribordo (3/6 cavalli). Le Lance Si tratta di un Gozzo con la poppa tagliata e chiusa con una paratia piatta (specchio di poppa); nei confronti del Gozzo hanno più spazio a parità di lunghezza e sono meno governabili con mare in poppa, per il resto si equivalgono. I Motoscafi Sono veloci ma necessitano di una motorizzazione efficace (15/25 cavalli), sono scarsamente governabili a remi perché a causa del fondo piatto sono molto sensibili all’azione del vento e delle correnti. I Gommoni Come i motoscafi, motorizzazioni efficaci e scarsamente governabili a remi, più leggeri e pertanto più facili da tirare in secca; utilizzati soprattutto dai sub. Le derive tipo ‘Dinghy’ Per gli appassionati le piccole lance a deriva mobile, piuttosto larghe e spaziose con la sola randa, magari con terzaroli, tipo Dinghy o Alpa tris ecc., possono costituire un ottimo ibrido per la pesca e per ‘fare due bordi’. La Legge
Documenti obbligatori da tenere a bordo Natanti Dichiarazione di potenza o certificato d'uso del motore. Il Codice della nautica ha soppresso il certificato, ma quelli già rilasciati continuano ad avere validità: sul documento sono indicate la potenza del motore in kW/CV e la cilindrata per determinare l'eventuale obbligo della patente nautica. Assicurazione obbligatoria responsabilità civile per danni a terzi per le unità munite di motore di qualsiasi potenza. Sono escluse le unità a vela senza motore ausiliario e quelle a remi. Il contrassegno assicurativo va tenuto tra i documenti di bordo insieme al certificato di assicurazione. Anche il motore ausiliario di emergenza va assicurato. Per le unità con motore di cilindrate o di potenza superiore ai limiti previsti, il conduttore deve avere a bordo la patente nautica. E’ sempre consigliabile avere a bordo un documento di riconoscimento. Numero di persone a bordo dei natanti (salvo diversa indicazione certificata) 3 persone per le unità di lunghezza f.t. fino a metri 3,50 4 persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a metri 3,50 e fino a metri 4,50 5 persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a metri 4,50 e fino a metri 6,00 6 persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a metri 6,00 e fino a metri 7, 50 7 persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a metri 7,50. Dotazioni di sicurezza Navigazione entro 300 m dalla costa Non sono previsti mezzi di salvataggio o dotazioni di sicurezza obbligatori. Navigazione entro 1 miglio dalla costa 1) Cinture di salvataggio (una per ogni persona a bordo); 2) un salvagente anulare con cima. Ulteriori dotazioni di sicurezza obbligatorie per le unità senza marcatura CE: 3) pompa o altro attrezzo di esaurimento; 4) mezzi antincendio - estintori. I natanti devono avere a bordo un solo estintore, indipendentemente dalla potenza del motore. Navigazione entro 3 miglia dalla costa 1) Cinture di salvataggio (una per ogni persona a bordo); 2) salvagente anulare con cima; 3) una boetta fumogena (ha una validità di 4 anni dalla data di fabbricazione); 4) due fuochi a mano a luce rossa (hanno una validità di 4 anni dalla data di fabbricazione); 5) fanali regolamentari: - per la navigazione diurna fino a 12 miglia dalla costa, i fanali possono essere sostituiti da una torcia di sicurezza a luce bianca; - un'unità a motore inferiore a 12 metri può mostrare un fanale bianco visibile per tutto l'orizzonte e fanali laterali; - un'unità a motore fino a 7 metri e con velocità fino a 7 nodi può mostrare un fanale bianco visibile per tutto l'orizzonte; - in un'unità a vela inferiore a 20 metri i fanali regolamentari possono essere combinati in un unico fanale fissato in testa, o vicino alla testa, dove possano essere visti con più facilità; 6) apparecchi di segnalazione sonora (anche un fischietto); - le unità di lunghezza superiore ai 12 metri devono essere munite di fischio e campana; la campana può essere sostituita da un dispositivo sonoro portatile (tromba); - le unità a vela devono avere a bordo un segnale conico che va mostrato (con il vertice in basso) quando procedono contemporaneamente a vela e a motore. Ulteriori dotazioni di sicurezza per le unità senza marcatura CE: 7) pompa o altro attrezzo di esaurimento; 8) mezzi antincendio - estintori: - i natanti devono avere a bordo solo un estintore, indipendentemente dalla potenza del motore; - per le imbarcazioni, il numero degli estintori e la capacità estinguente sono stabiliti nell'allegato V del Regolamento al Codice della nautica. Navigazione entro 6 miglia dalla costa Le dotazioni di sicurezza previste per la navigazione entro 3 miglia dalla costa, nonché: 9) una boetta luminosa per salvagente; 10) due boette fumogene (anziché una); 11) due razzi a paracadute a luce rossa (hanno una validità di 4 anni dalla data di fabbricazione. In prossimità della costa La navigazione, la balneazione e la pesca, in prossimità della costa sono regolamentate dalle Ordinanze delle Capitanerie di porto competenti che possono variare nel tempo, è pertanto opportuno tenersi aggiornati in proposito. Le ordinanze sono consultabili presso la Capitaneria, il Comune e su internet (http://www.guadiacostiera.gov.it/imperia). Quella che segue è l’ultima emanata in proposito. Ordinanza della capitaneria di porto di Imperia ‘di sicurezza balneare’ 20/2016 (Stralcio) Art. 2 zone di mare riservate ai bagnanti 1. Dal 1 maggio al 30 settembre, la zona di mare per un’ampiezza di 200 metri dalle spiagge e di 100 metri dalle scogliere è prioritariamente destinata alla balneazione. 8. Nelle zone di mare riservate alla balneazione, dalle ore 8,30 alle ore 19.30 è vietato: a) il transito di ogni unità navale, a motore ed a vela (compresi surf, windsurf e kite-surf e similari), ad eccezione di: natanti da diporto di piccole dimensioni (privi di motore) tipo jole, canoe, pattini, sandolini, mosconi, lance a remi e pedalò… ; b) l’ormeggio o l’ancoraggio di ogni unità navale …; Art. 6 - Disciplina della pesca ed esercizio di attività subacquee Durante la stagione balneare (1° maggio – 30 settembre) L’esercizio di qualsiasi tipo di pesca, compresa quella subacquea, è vietato nella fascia di mare riservata prioritariamente alla balneazione tra le ore 8.30 e le 19.30. Da moli e scogliere naturali o artificiali è consentita anche in tali orari la sola pesca con canna, purché non siano presenti bagnanti nel potenziale raggio d’azione dell’attrezzo da pesca. In caso di presenza di bagnanti nell’ambito degli specchi acquei sopracitati, l’attività di pesca dovrà comunque essere immediatamente interrotta. La pesca subacquea è sempre vietata: nelle zone di mare frequentate da bagnanti, entro 500 metri dalle spiagge ed entro 100 metri dalle coste a picco. E’ sempre vietato attraversare zone frequentate da bagnanti con arma subacquea carica. Corridoi di lancio e di atterraggio (Ordinanza 14/2013 art. 11 - stralcio) Tutte le unità, a vela ed a motore (comprese moto d’acqua e tavole a vela), devono percorrere i corridoi con la massima prudenza ed alla minima velocità di governo, comunque non superiore a 3 nodi. In ogni caso le unità devono procedere in modo da evitare emissioni di scarico ed acustiche ed ogni altra situazione di disturbo per i bagnanti. Velocità di navigazione in prossimità della costa (Ordinanza 31/2003 - stralcio) Nel corso della stagione estiva, che comprende il periodo dal 1 maggio al 30 settembre, la navigazione delle unità da diporto … propulse a motore deve avvenire con velocità non superiore a 10 nodi e con gli scafi in dislocamento, quando le stesse si trovano all’interno della fascia costiera di 1000 metri dalle spiagge e di 500 dalle scogliere. Emergenze in mare Al verificarsi di situazioni di pericolo per la sicurezza e tutela della pubblica incolumità deve essere data immediata notizia alla più vicina Autorità Marittima, tramite chiamata al NUMERO BLU 1530 (numero telefonico gratuito, valido su tutto il territorio nazionale, riservato esclusivamente ad emergenze e soccorso in mare), o alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Imperia, via radio (canale 16 VHF) o telefono (0183-66061). Dal Regolamento per evitare gli abbordi in mare "Le regole si applicano a tutte le navi in alto mare e in tutte le acque con esso comunicanti accessibili alla navigazione marittima", intendendo per navi "qualsiasi tipo di natante, compresi quelli non dislocanti e gli idrovolanti, usati o in grado di essere usati come mezzo di trasporto sull'acqua" (regole 1 e 3). "nell'interpretazione e nell'applicazione delle presenti Regole si debbono tenere nel debito conto tutti i pericoli della navigazione e i rischi di abbordaggio, incluse le difficoltà in cui una nave può trovarsi, per le quali è necessario discostarsi dalle Regole stesse allo scopo di evitare un immediato pericolo" (regola 2). "Quando una delle due navi deve lasciar libera la rotta, l'altra deve mantenere immutata la rotta e la velocità. Quest'ultima nave può tuttavia prendere l'iniziativa di manovrare per evitare l'abbordaggio, non appena risulti evidente che la nave tenuta a lasciar libera la rotta non sta manovrando in maniera opportuna in conformità con le presenti regole" (regola 17). I cambiamenti di rotta per dare la precedenza devono essere effettuati con largo anticipo, attraverso una manovra ampia che renda ben comprensibile la propria intenzione all'altra imbarcazione e consenta di passarle a distanza di sicurezza. "una nave che deve lasciar libera la rotta a un'altra deve, per quanto è possibile, manovrare in modo deciso e tempestivo per ottemperare a tale obbligo e lasciare ben libera la rotta’’ (regola 16). Norme di governo e di manovra Tra navi a vela Quando due navi navigano con mure diverse in modo da implicare pericolo di collisione, quella con mure a sinistra deve lasciare libera la rotta all'altra. Quando tutte e due hanno le stesse mure la nave che è sopravento deve lasciare libera la rotta alla nave che è sottovento. Tra navi a propulsione meccanica Quando due navi a propulsione meccanica si vanno incontro con rotte direttamente opposte o quasi opposte, in modo da implicare pericolo di collisione, ciascuna di esse deve accostare a dritta in modo da poter passare sulla sinistra dell' altra. Quando due navi a propulsione meccanica navigano con rotte che si incrociano in modo da implicare pericolo di collisione, la nave che vede l'altra sulla propria dritta deve lasciare a questa libera la rotta. Tra nave a vela e nave a propulsione meccanica Quando due navi, una a propulsione meccanica e l'altra a vela, navigano con rotte tali da implicare pericolo di collisione, la nave a propulsione meccanica deve lasciare libera la rotta alla nave a vela. «Questa regola non dà diritto ad una nave a vela di intralciare il sicuro transito di una nave a propulsione meccanica in un canale ristretto» . Nave raggiungente Fermo restando quanto stabilito dalle presenti Regole, una nave che ne raggiunge un'altra deve lasciar libera la rotta alla nave raggiunta. Precisazioni Tutte le manovre derivanti dalla applicazione di queste norme debbono essere fatte con decisione e ampio margine di tempo, la variazione di rotta deve essere ampia evitando la successione di piccole correzioni. Una nave che in osservanza alle presenti Regole deve lasciare libera la rotta ad un'altra deve evitare, se le circostanze del caso lo consentono, di passare di prora a quest'ultima. Tutte le navi, comprese quelle a vela, devono tenersi fuori della rotta delle navi che stanno pescando con reti, o reti a strascico. I Nodi
I nodi marinareschi devono essere semplici nell’esecuzione, non sciogliersi da soli ma poter essere sciolti con facilità. Importante è saperli fare bene, velocemente e ad occhi chiusi. Nell’esecuzione il capo inattivo si dice ‘dormiente’ mentre l’altro si dice ‘corrente’. Mezzo collo 2 in successione per assicurare in modo precario un cavo su un anello, un sostegno ecc. Nodo piano per legare due cavi di diametro uguale, l’esecuzione errata produce il ‘nodo dell’asino.’ Nodo di bandiera per legare due cavi di diametro diverso. Gassa d’amante si usa per fare un occhio (una gassa) che non si stringa ad una estremità di un cavo, non scorre assolutamente, si scioglie con facilità e può essere usato per gli scopi più vari. Nodo parlato per assicurare un cavo ad un anello, una bitta, un albero ecc. Nodo savoia si fa alla estremità di un cavo per impedire che si sfili da un passacavo, un bozzello ecc. Sono molti di più ma questi possono bastare. nodo … ganciato facendo passare il ‘corrente’ doppiato nell’ultima passata tutti questi nodi diventano ‘ganciati’ e possono essere sciolti semplicemente tirando il capo del corrente doppiato. Gassa d'amante Dormiente nella sinistra, corrente nella destra. Si fa un occhiello col corrente sopra il dormiente; si lascia cavo per la gassa; si passa dentro l’occhiello da sotto a sopra; si scavalca il dormiente da sotto a sopra; si passa dentro l’occhiello da sopra a sotto. Nodo parlato Dormiente nella sinistra corrente nella destra. Si appoggia il dormiente al sostegno, anello, bitta, o altro; si dà una volta in senso orario uscendo sotto il dormiente; si dà una seconda volta, sempre in senso orario, sopra la prima passandovi dentro il corrente; (come un mezzo collo). Oppure Si appoggia il dormiente al sostegno, anello, bitta o altro; si dà una volta in senso orario attorno al sostegno uscendo sopra il dormiente; si dà una seconda volta, sempre in senso orario, sotto la prima passandovi dentro il corrente; (come un mezzo collo). A maggior sicurezza, di dà un mezzo collo col corrente sul dormiente. Nodo savoia Dormiente nella sinistra corrente nella destra. Si fa un occhiello col corrente sopra il dormiente; si scavalca il dormiente da sotto a sopra; si passa nell’occhiello da sopra a sotto. Prudenza
‘’ Pochi sono gli uomini che possono dar del tu al mare; quei pochi non glielo danno’’ Non dimenticare mai che il mare è più forte di noi, ascoltare i consigli dei più esperti che, non a caso, sono anche i più prudenti, e non esporsi a rischi inutili; nel dubbio rinunciare. Se, in mare, si avverte la possibilità di un peggioramento del tempo non indugiare: quello che è facile al momento potrebbe diventare molto difficile e pericoloso poco tempo dopo. Con mare lungo o onda morta fare attenzione alla direzione del vento: se soffia contro lo distende ma se soffia nella direzione dell’onda questa, già formata, in pochissimo tempo tornerà viva e minacciosa. In caso di avaria, e dovendo rientrare a remi con venti da terra, non tentare di andare dritti contro vento, presto ci si stancherebbe e si rimarrebbe in balia del mare; valutare se prendere una direzione diagonale rispetto al vento e bordeggiare o scegliere un riparo da raggiungere col vento in poppa. In caso di mare agitato ricordare che: con onda formata qualsiasi barca naviga più sicura col mare in poppa o al giardinetto; di prua le onde si affrontano meglio ‘al mascone’ cioè non colla prua perpendicolare rispetto all’onda ma accostando di 30–40 gradi; il mare al traverso è la condizione peggiore, sempre pericolosa e da evitare; meglio allungare il percorso bordeggiando; ‘’ barca ferma non governa’’: se l’imbarcazione non governa per evitare di essere traversati filare a poppa un’ancora galleggiante o, in mancanza, un cavo doppio (un capo legato a dritta e uno a sinistra): la barca si metterà col mare in poppa e diminuirà la velocità; per un’imbarcazione che non governa la costa vicina è più pericolosa che il mare aperto; evitare assolutamente di cadere in mare, in mare un uomo è ‘una testa fra le onde’ difficile da recuperare e, in caso di soccorso, difficile da trovare; se appena è possibile non abbandonare l’imbarcazione; in genere la barca tende naturalmente ‘a salvarsi’ ed è assai più visibile di un uomo in mare in caso di soccorso. La pesca sportiva
La pesca sportiva può essere esercitata con le unità da diporto o da terra, a scopo ricreativo e agonistico, senza finalità di lucro. Registrazione Per esercitare la pesca sportiva occorre registrarsi su questo sito ‘’Mipaaf - comunicazione pesca sportiva’’ e selezionare ‘’ applicazione pesca sportiva permesso gratuito’’. E' consentita con i seguenti attrezzi: - coppo; - bilancia (di lato non superiore a 6 metri); - giacchio o rezzaglio o sparviero di perimetro non superiore a 16 metri; - lenze fisse quali canne (massimo cinque per ogni pescatore) a non più di tre ami, lenze morte, bolentini, correntine a non più di sei ami, lenze per cefalopodi; - lenze a traino di superficie e di fondo, filaccioni; - nattelli per la pesca in superficie, fucile subacqueo, fiocina a mano, canna per cefalopodi; - parangali fissi o derivanti (coffe) per un massimo di duecento ami calati da ciascuna unità da diporto, qualunque sia il numero delle persone a bordo; - nasse, massimo due, calate da ciascuna unità da diporto, qualunque sia il numero delle persone a bordo; - rastrelli da usarsi a piedi. Altre norme riguardanti la pesca sportiva - è vietata la pesca con fonti luminose. Per la pesca con la fiocina è consentito l'uso di una lampada (non sono previsti limiti di luminosità); - il pescatore sportivo può pescare pesci, molluschi, cefalopodi (seppie, polpi e calamari) e crostacei in quantità massima di 5 kg giornalieri, salvo il caso di pesce singolo di peso superiore; la sanzione minima è di 500 euro. (Legge 154/2016); - la vendita dei prodotti ittici pescati è vietata; (sanzioni sino a 12.000 euro); - non può essere catturata giornalmente più di una cernia; - la pesca della "Lumachina di mare" è consentita purché non sia utilizzato l'attrezzo denominato "rapido" e "sfogliara"; - la pesca del riccio di mare è consentita, tranne nei mesi di maggio e giugno, in apnea solo manualmente fino a cinquanta esemplari al giorno; - la pesca dell'aragosta (e dell'astice) è vietata dal 1 o gennaio al 30 aprile. Dimensioni minime dei pesci Per la tutela delle risorse biologiche, è vietato pescare, detenere e trasportare pesci molluschi e crostacei allo stato giovanile. Per i pesci sono considerati tali tutti quelli che generalmente non raggiungono i 7 cm di lunghezza, tranne nei casi che seguono: La lunghezza dei pesci si misura dall'apice del muso, a bocca chiusa, fino all'estremità del lobo più lungo della pinna caudale, o all'estremità della pinna caudale quando questa non presenta i due lobi.
Senue (o segnue) (singolare "senua", "s" di senape, "u" francese, accento sulla "u"; dialetto locale). Le ‘senue’ sono dei punti significativi in mare, in genere indicanti una zona di pesca, un relitto ecc, rilevati mediante la convergenza di due linee rette ricavate entrambe allineando due punti sulla terraferma. Le vasche zona di pesca al bollentino di fronte a Cervo a circa un miglio dalla costa, fondale a posidonia sui 30 metri. Le ‘coordinate’ sono: a ponente allineare i campanili di Diano Marina e Diano Gorleri; a nord allineare il campanile di San Nicola (Cervo) con una vasca di irrigazione appena dietro allo stesso; la punta del campanile di San Giovanni (Cervo) è ‘a filo’ delle montagne retrostanti. Zona consigliata ai principianti, si prende sempre qualcosa; da fine giugno a metà luglio è il tempo dei pagheri rovelli (rueli) e codarossa; boghe (bughe), soprattutto luglio e agosto; menole e ‘ciocche’, qualche paghero, piccoli pesci da fondo. A ‘correntina’ (lenze leggere e senza piombo filate a poppa sulla corrente) qualche tanuta e qualche occhiata. Rientro facile in caso di cattivo tempo. La torre zona di pesca al bollentino, a levante di Cervo di fronte a capo Cervo, meno di un miglio dalla costa, fondale misto sui 20 metri. A ponente allineare i campanili della Madonna della Rovere (San Bartolomeo al Mare) e di Diano Castello; a nord-est la punta del campanile di Rollo spunta dalla montagna; a nord si scorge perpendicolare dritto verso di noi il muro della ‘Torre’. Tutta la zona a levante della Torre fino al fiume di Andora e più a terra è indicata per la piccola traina, particolarmente sugarelli e occhiate, mentre verso il largo e fino a Capo Mele è indicata per la traina a palamite, cavalle, boniti e simili. La piana vasta zona di pesca al bollentino, davanti al fiume di Cervo, a circa tre miglia dalla costa, fondale misto 50/70 metri. Allineare due campanili dietro a quello di Cervo e allargare appena l’isola Gallinara; il limite fuori è la vista dell’ospedale di Oneglia.La zona è in mare aperto, non protetta dai capi, e sulla rotta di navi e traghetti, il rientro in avaria o cattivo tempo può essere a rischio. Il tempo
Oggi le previsioni meteorologiche possono essere attinte da varie fonti e, a tempi brevi, sono assai attendibili; è opportuno però avere presente che nel piccolo ambito territoriale possono discostarsi dal previsto, in maniera modesta ma, a volte, significativa per la navigazione sotto costa con piccole barche. Le brevi nozioni che seguono sono frutto dell’esperienza millenaria dei naviganti e, oltre a costituire un bagaglio culturale, possono ancora essere utilizzate utilmente da chi va per mare. Valutazioni empiriche (segni di...): Tempo buono Cielo azzurro chiaro, grigio chiaro all’alba, notte limpida. Se vi sono nubi sono poche e leggere, isolate e quasi ferme. Se c’è nebbia scompare al mattino. Venti in quota da settentrione, al suolo brezze locali regolari. Tendente al peggio Cielo azzurro carico, rosso alla levata del sole (sul Tirreno). Compaiono i cirri (pecorelle) i cirrostrati e gli altostrati (nubi alte, bianche, sfilacciate). Nubi in aumento su tutto l’orizzonte, anche basse. Il vento rinforza e tenda a ruotare da ovest a sud. Scompaiono le brezze. Il sole tramonta dietro una cortina di nubi. Tempo cattivo Cielo azzurro carico, rosso alla levata del sole (sul Tirreno). Nubi scure e compatte. Cappucci o cinture di nubi sulle cime dei monti. Nebbia alta densa e persistente. Venti forti. Tendente al buono Cielo coperto al mattino e sereno al tramonto. Orizzonte libero nella direzione di provenienza delle nubi. Nubi non più compatte con zone di schiarite. Venti in quota da maestrale a levante. Ricompaiono le brezze. Con gli strumenti: buono: pressione alta, temperatura e umidità normali, oscillazioni regolari tendente al peggio: pressione in calo, umidità in aumento, in estate temperatura in calo, in inverno in aumento cattivo: pressione bassa, umidità elevata, oscillazioni irregolari, una discesa rapida della pressione indica temporali tendente al buono: pressione in aumento, umidità in calo, in estate temperatura in aumento, in inverno in calo Proverbi di mare: Il tempo sarà buono Chiaro orizzonte a nord, sole calante, promessa di bel tempo al navigante. Rosso di sera, buon tempo si spera. Se a calma notte il mare brontola a riva, al largo, o marinar, la barca va giuliva. Scirocco chiaro e tramontana scura, mettiti in mare e non aver paura. Vento da nord propizio al marinaro, se l’orizzonte scorgi netto e chiaro. Volgerà al peggio Allorché il vento contro il sole gira, non ti fidar, perché torna forte e spira. Cielo a pecorelle, donna imbellettata, non duran nemmeno una giornata. Cielo rosso di mattina, brutto tempo si avvicina. La luna con l’anello non porta il tempo bello. Se lampeggia, ma poi tuona, il vento vien da dove suona. Stelle ingrandite e luminose assai, annuncian cambiamento ai marinai. Stelle troppo scintillanti, vento forte a te davanti. Ancoraggio
Se nelle acque prescelte ci sono all’ancora altre imbarcazioni: ridurre al minimo la velocità; puntare decisi dove si pensa di dare fondo evitando di girovagare (i pescatori sono convinti che le vibrazioni del motore disturbino e allontanino i pesci); passare ad almeno dieci metri dalla prua delle altre imbarcazioni per evitare i cavi delle ancore, e a cinquanta dalla poppa per evitare eventuali lenze sulla corrente; stabilire la direzione della corrente e/o del vento, anche osservando le altre imbarcazioni già all’ancora: il vento e/o la corrente hanno la direzione prua–poppa; a motore spento o in folle la nostra barca andrà in quella direzione; mettersi a distanza di sicurezza valutando il tempo di ancoraggio e la conseguente deriva del natante in modo da non disturbare la altre imbarcazioni. Per un buon ancoraggio il cavo calato in mare dovrebbe avere una lunghezza di almeno 3 volte il fondale. l’ancora andrebbe legata, col suo nodo apposito, nella parte bassa della stessa (diamante) e quindi il cavo andrebbe assicurato tramite una piccola sagola, che possa rompersi in caso di forte trazione, alla parte alta (cicala); questo accorgimento permette di recuperarla in caso di incaglio. I venti
In senso orario : Tramontana (nord) Grecale (nord-est) Levante (est) Scirocco (sud-est) Ostro o Mezzogiorno (sud) Libeccio (sud-ovest) Ponente (ovest) Maestrale (nord-ovest) Caratteristiche locali di alcuni venti nella stagione estiva: Grecale Perturbazioni nei dintorni. Qualche soffio al levar del sole o poco dopo non è significativo, ma se persiste indica tempo incerto che può volgere al buono o al peggio. Levante Qualche soffio al levar del sole non è significativo, ma se inizia a soffiare costante prima delle nove probabilmente rinforzerà durante la mattinata. Scirocco Vento di cattivo tempo, si accompagna a pioggia e mare grosso; pericoloso anche per le barche all’ormeggio sociale che non è protetto da sud. Libeccio Pericoloso perché sorge all’improvviso annunciandosi con raffiche isolate e sempre più forti, anche con tempo apparentemente buono e cielo sereno o poche nuvole a ponente; rinforza rapidamente e rapidamente alzerà il mare. Le brezze Le brezze sono quei venti leggeri dovuti all’escursione termica. La notte spirano da terra e terminano generalmente poco dopo il sorgere del sole; dopo qualche ora di calma iniziano a soffiare da levante, seguono il corso del sole e si attenuano sino a cessare sul mezzogiorno; riprendono da ponente dopo alcune ore rinfrescando sino a forza 3 - 4 per cessare prima del calar del sole. Le brezze sono importanti perché sono un chiaro segno di buon tempo mentre la loro scomparsa deve sempre indurre a prudenza La scala Beaufort La forza del vento si valuta empiricamente dai suoi effetti a terra e in mare aperto, e si indica con numeri cardinali: forza 1, 2, 3 ecc. Vicino alla costa e con vento da terra gli effetti sul mare risultano attenuati. Forza 4 - 5 può considerarsi il limite di sicurezza per piccole barche: le onde cominciano ad allungarsi e risultano più distanti fra di loro, molti marosi (pecorelle), qualche spruzzo. Il mare
Le onde generate dal vento in atto su un tratto di mare si dicono onde vive; quando il vento cessa se sono abbastanza formate durano ancora per diverso tempo e prendono il nome di onde morte o onde lunghe, con lo stesso nome vengono anche chiamate le onde che si propagano oltre l’area di formazione. Le onde nell’avvicinarsi a terra, qualunque sia la direzione da cui provengono, tendono a disporsi parallelamente alla costa, si susseguono sempre più ravvicinate e diventano sempre più ripide. Giunte dove la profondità dell’acqua si riduce a circa una volta e mezza la loro altezza si rompono dando luogo ai frangenti. La risacca è il fenomeno prodotto dal ritorno, più o meno impetuoso e ribollente, di onde che si rompono contro un ostacolo. La forza del mare si valuta dall’altezza (distanza verticale fra una cresta e il cavo successivo) delle onde vive secondo la scala Douglas e si indica con numeri cardinali, forza 1, 2, 3 ecc. "La lingua non è sufficiente a dire
e la mano a scrivere tutte le meraviglie del mare" (Cristoforo Colombo, 1492) Glossario
Natante unità di lunghezza fino a 10 metri sia a vela che a motore sia a propulsione mista. Imbarcazione unità di lunghezza superiore 10 metri e fino a 24 metri sia a vela che a motore sia a propulsione mista. Nave unità di lunghezza superiore ai 24 metri. (di massima in questo sito il termine ‘imbarcazione’ è usato in senso omnicomprensivo per natante, imbarcazione e nave). A riva su, in alto. Accostare il movimento angolare che si fa compiere alla prua di un’imbarcazione; letteralmente manovra di avvicinamento; ‘accostare a dritta’ andare verso destra rispetto alla rotta tenuta, ‘accostare a sinistra’ andare verso sinistra rispetto alla rotta tenuta. Aggottare, Sgottare togliere l’acqua da un’imbarcazione gettandola fuori con la sassola o altro recipiente. Alaggio l’operazione di tirare una barca a terra. Alare tirare un cavo, una catena in senso orizzontale. Banda ciascuno dei lati dell’imbarcazione. Battagliola riparo costituito da una ringhiera rigida oppure formata da cavi orizzontali tesi su ‘candelieri’ verticali di sostegno. Biscaglina scaletta di corda a pioli di legno. Bordeggiare navigare di bolina, per risalire contro la direzione del vento, compiendo una serie di tratti (bordate), col vento ora a diritta e ora a sinistra, seguendo cioè una rotta a zig-zag, il cui asse si trova appunto nella direzione del vento. Caviglia 1) bastoncello di legno duro o metallo, lungo una trentina di centimetri lavorato al tornio e più grosso da un capo; infilato in un foro serve per legarvi un cavo in tensione. 2) estremità dei raggi della ruota del timone sporgenti alla periferia impugnati dal timoniere. Femminelle le femmine dei cardini del timone. Ferrare afferrare. Filare il contrario di ‘ alare’ lasciar scorrere lentamente … Giardinetti ognuna delle due parti poppiere dei fianchi dell’imbarcazione dove questi si arrotondano più o meno per formare la poppa. Governo conduzione di un’imbarcazione. Groppo violenta e improvvisa raffica di vento seguita in genere da calma. Issare alzare. Manovra ogni operazione di governo. Mascone la parte esterna e rotonda della prua da ciascuna banda. Miglio misura marina corrispondente a un primo di arco di circolo massimo terrestre: 1852 metri circa. Mollare sciogliere una legatura; ‘mollare in bando’ allentare del tutto un cavo e abbandonandolo a sé stesso. Murata il fianco dell’imbarcazione dalla carena al ponte di coperta. Nodo miglio/ora, misura di velocità. Ombrinali fori nella impavesata che servono di scolo ai ponti scoperti. Opera morta la parte emersa dello scafo. Opera viva la parte immersa dello scafo (si chiama anche ‘carena’). Proravia e poppavia (‘a proravia’, ‘a poppavia’) si dice di ogni cosa che rispetto a un’altra si trova rispettivamente dalla parte della prua o della poppa. Sassola specie di grande cucchiaio che si usa per ‘aggottare’. Scalmo tondino in metallo di circa 1 - 2 centimetri di diametro e una ventina di lunghezza, infisso verticalmente nella parte apicale della murata. (nell’ impavesata o falchetta se presenti); serve a sostenere i remi mediante lo ‘streppo’. Secca bassofondo pericoloso. Streppo occhio a più giri lasco attorno al remo dentro il quale infilare lo scalmo fatto con una sagola in cocco o sisal a legnuoli intrecciati. Il remo deve essere a proravia. Virare far ruotare l’imbarcazione di circa 90 gradi in modo che riceva il vento sul lato opposto. Matita blu
Un’ imbarcazione non si guida ma ‘si governa’. L’ancora non si getta e non si butta ma ‘si dà fondo’, e non si recupera ma si ‘speda’ (quando si stacca dal fondale) e si ‘salpa’. In mare non ci sono spazio, posto, strada ecc. ma ‘acqua’; esempio: avere acqua sufficiente per manovrare, dare acqua (dare precedenza). E non ci sono corde ma ‘cavi’, e ‘sagole’ (cavi più piccoli, 2-3 centimetri di circonferenza) e ‘comandi’ (cavi piccoli, corti, di seconda categoria che si usano per ogni evenienza); le ‘gomene’ sono (o erano, ora sostituite dalle catene) grossi cavi torticci di canapa di 20-60 centimetri di circonferenza che servivano per ormeggiare o ancorare le imbarcazioni. Babordo e tribordo sono soltanto nei libri di avventura, meglio ‘sinistra’ e ‘dritta’. Per saperne di più
Bibliografia Arte marinaresca, ‘’Il manuale storico e tecnico del marinaio’’ F.E. Grenet, Napoli Benedetto Pellerano editore, libreria scientifica industriale, 1883 (ristampa anastatica Gribaudo, Cavallermaggiore 2002). Consigliatissimo agli interessati all’arte e cultura marinaresca, molto bella la ristampa dell’originale, costava 50 euro ma era reperibile nei remainders a 25. Vademecum del diportista, edizioni plan srl. Normativa aggiornata per patenti, navigazione, pesca ecc. Il manuale dell’allievo, C.O.N.I. F.I.V., Genova porticciolo Duca degli Abruzzi Tutto quello che serve sulla vela, il mare, i venti e nozioni di meteorologia. Pescatori di Corallo Turco Barbareschi e Schiavi, Dino Durante e Ita Defferrari, Cumpagnia du Servu, quaderno numero 1, Cav. A. Domenici – editore, Oneglia – Imperia. Storia locale e non solo. XII - XX secolo: modificazioni e trasformazioni del centro storico Edito dal Comune di Cervo. Storia locale. Su Internet, come è noto, si trova quasi tutto: normativa, nodi, proverbi, curiosità e quant’altro. Torna all'inizio
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