Prudenza
‘’ Pochi sono gli uomini che possono dar del tu al mare; quei pochi non glielo danno’’ Non dimenticare mai che il mare è più forte di noi, ascoltare i consigli dei più esperti che, non a caso, sono anche i più prudenti, e non esporsi a rischi inutili; nel dubbio rinunciare. Se, in mare, si avverte la possibilità di un peggioramento del tempo non indugiare: quello che è facile al momento potrebbe diventare molto difficile e pericoloso poco tempo dopo. Con mare lungo o onda morta fare attenzione alla direzione del vento: se soffia contro lo distende ma se soffia nella direzione dell’onda questa, già formata, in pochissimo tempo tornerà viva e minacciosa. In caso di avaria, e dovendo rientrare a remi con venti da terra, non tentare di andare dritti contro vento, presto ci si stancherebbe e si rimarrebbe in balia del mare; valutare se prendere una direzione diagonale rispetto al vento e bordeggiare o scegliere un riparo da raggiungere col vento in poppa. In caso di mare agitato ricordare che: con onda formata qualsiasi barca naviga più sicura col mare in poppa o al giardinetto; di prua le onde si affrontano meglio ‘al mascone’ cioè non colla prua perpendicolare rispetto all’onda ma accostando di 30–40 gradi; il mare al traverso è la condizione peggiore, sempre pericolosa e da evitare; meglio allungare il percorso bordeggiando; ‘’ barca ferma non governa’’: se l’imbarcazione non governa per evitare di essere traversati filare a poppa un’ancora galleggiante o, in mancanza, un cavo doppio (un capo legato a dritta e uno a sinistra): la barca si metterà col mare in poppa e diminuirà la velocità; per un’imbarcazione che non governa la costa vicina è più pericolosa che il mare aperto; evitare assolutamente di cadere in mare, in mare un uomo è ‘una testa fra le onde’ difficile da recuperare e, in caso di soccorso, difficile da trovare; se appena è possibile non abbandonare l’imbarcazione; in genere la barca tende naturalmente ‘a salvarsi’ ed è assai più visibile di un uomo in mare in caso di soccorso.
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